L’Abbazia di San Felice e Mauro in Valnerina

Sant'AnatoliadinarcoSanFeliceIntera0Vicino Sant’Anatolia di Narco, ai piedi di una altura boscosa e poggiata su prati che a primavera si riempiono di fiori, si trova l’Abbazia di San Felice e Mauro che spicca nel verde con il colore delle sue pietre.
Vasto eco ebbe in Val di Narco il culto di S. Felice e di suo padre Mauro, che dalla Siria qui migrarono per dedicarsi a vita anacoretica e per debellare il mitico dragone che infestava la contrada. Se il drago ucciso sia una metafora dell’eresia pagana sconfitta o di una palude bonificata è rimasto un “dibattito” fra fede e ragione.
Questa splendida chiesa, ricostruita nel 1194 su un nucleo originario abitato, rappresenta uno degli esempi più interessanti dell’architettura romanica spoletina.

Nella facciata, dal nitido piano in conci di pietra concluso dal timpano triangolare con cornicione a dentelli, si collocano con precise proporzioni il portale a doppia ghiera, le lesene, gli archetti pensili e il rosone con i simboli degli Evangelisti, delimitato da cornici scolpite a motivi geometrici, un tempo decorate con tessere policrome. Alla base del rosone si trova un fregio marmoreo che ricorda la leggenda dei santi Felice e Mauro. All’interno si conserva sulla parete sinistra un pregevole affresco del ‘400, l’ “Epifania”.
Per saperne di più: http://www.lavalnerina.it/brochure/santi_felice/index.htm

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